Parma, 17 ottobre 2014. La
stanchezza dopo aver giocato a calcio a Reggio Emilia per la prima volta dagli
ultimi 3 anni, da quando sono in Italia, noi studenti Saveriani abbiamo vinto
contro i frati Cappucini e i seminaristi di Modena. Questa partita non mi ha
impedito di partecipare alla veglia missionaria nella parrocchia Maria
Immaculata, di Parma. Questa veglia è stata organizzata dal centro missionario
diocesano in vista della giornata missionaria mondiale che si celebra alla
domenica 19 ottobre 2014. Lo scopo della veglia missionaria era far risvegliare
la consapevolezza che la chiesa, cioè i cristiani, per sua natura è
missionaria; cioè aperta a chiunque, in qualunque situazione si trovi affinché
l’amore di Dio in Gesù Cristo arrivi al cuore di tutto.
A questa veglia ha partecipato
tanta gente; la chiesa era piena; ci sono state le testimonianze significative:
2 erano le persone già state in missione in Brasile (un prete diocesano di
Parma e un laico) e le altri due testimonianze erano di sorelle missionaria di
Maria (Saveriane) che stanno per andare in Missione; Elissa Lazzari (parmigiana/italiana)
andrà in Congo e Eudoxie (congolese) che andrà in Thailandia.
Mi è piaciuto molto ascoltare la
disponibilità di Elissa. Per quanto riguarda la sua destinazione alla missione
lei non ha chiesto o proposto dove voleva andare ma ha affidato ai suoi
superiori la decisione per la sua destinazione. La ragione era di lasciare fare
a Dio fare tramite i suoi superiori. Lei vuole che Dio sia la guida dei suoi
passi missionari e di tutta la sua vita. Lei non vuole controllare tutte le
cose che deve fare o dove andare ma sente se stessa come un strumento nelle
mani di Dio. Cioè Elissa non vuole essere la protagonista delle sua opera in
missione perché il vero protagonista dell’opera missionarie è Dio, non il suo
progetto personale ma il progetto di Dio di cui lei fa parte e contribuisce con
il suo ‘si’ affinché questo progetto unico di Dio si realizzi.
Ero rimasto stupito ascoltandola
e ancora ammiro molto questa sua disponibilità. Per me è già stata una
testimonianza vera e significativa di colei che ama Gesù e la Sua Chiesa. Mi
sembra che questa sua disponibilità e il suo pensiero nasca dal cuore umile e
cosciente dalla sua chiamata ad essere discepola di Gesù Cristo seguendolo
nella sua sequela. Qui ho colto un prezioso esempio per me e per ogni
missionario; lasciare da parte i propri sogni o progetti personali per lasciare
che Dio conduca a porto il suo progetto.
Parma, 31 ottobre 2014
Pandri