Kamis, 30 November 2017

La vita consacrata è la risposta dello sguardo amorevole di Dio…


Sto tornando a Salerno (5 novembre 2017) dopo aver partecipato alla cerimonia della professione perpetua di Frater Robertus Kardi, uno studente saveriano indonesiano che diventerà diacono il 3 dicembre 2017.

Porto con me la gioia immensa per il fatto di aver rivisto tanti amici che ho conosciuto durante la mia permanenza a Parma per quasi quattro anni da studente di teologia. Ero contentissimo vedere il volto luminoso di P. Rodolfo Ciroi, sx, causata dalla gioia di vedere il frutto del suo lavoro. Se non ci fosse stato lui a venire a cercarci a Flores, Frater Berto non avrebbe fatto parte definitivamente alla famiglia saveriana. Ricordo ancora la gioia che ho provato dopo essere riuscito a dire il mio i complimenti che feci a Luca, un chitarrista fedele per il coro saveriano. Gli dissi che la sua fedeltà e la sua costanza nell’ esserci per il coro è stato ed è davvero una testimonianza di fedeltà e di impegno almeno per me. Dopo aver sentito questo lui mi rivelò la sua filosofia: “Vengo per esserci, che io ci sto, mi impegno”. Il suo modo di pensare può essere davvero interessante perché attrae altri a partecipare; sarebbe bello che lo facesse nei confronti dei giovani.

È indimenticabile la gioia grande che ho provato ieri sera quando, con p. Claudio Marano e Renovat, siamo stati a cenare a casa dei miei padrini, che mi hanno accompagnato durante il mio diaconato, Luca e Daniella Rovina. Ci hanno accolto non solo con l’accoglienza calorosa ma anche con il cibo appetibile nonostante abbiano avuto solo un breve tempo per prepararlo. Li avevo avvertiti solo quaranta minuti prima. In verità ero indeciso se chiamarli esprimendo il mio desiderio di venirli incontro in casa loro. Mi sentivo imbarazzato a fare un appuntamento all’ultimo momento. Per fortuna ho superato la mia paura e hanno accettato la mia proposta: infatti stando in mezzo a loro mi sono sentito a casa, accolto e voluto bene.

Durante la messa mi sono accorto di non essere stato tanto presente nella celebrazione perché giravo di qua e di là per fare la foto. È stata una scelta consapevole per documentare questo momento importante del mio confratello; l’ho fatto per lui. Tuttavia ho dato abbastanza attenzione ad ascoltare l’omelia del superiore generale dei Saveriani, p. Fernando Garcia, in occasione della festa del nostro fondatore, San Guido Maria Conforti, e della professione sia perpetua di Berto che temporanea di alcuni studenti. Nella sua omelia sono riuscito a cogliere il seguente messaggio.

Parlando di come essere missionario saveriano oggi, p. Fernando, che è stato eletto al vertice dei Saveriani dalla metà di agosto scorso, ha ribadito che i missionari sono coloro che sono stati oggetti dello sguardo amorevole di Dio. Dio per primo con il suo amore ha conquistato il cuore dei missionari. Nella frase del Fondatore è chiaramente ribadito che è l’amore di Cristo che ci ha spinto per essere suoi inviati al mondo per testimoniare questo suo amore abbondante per tutta l’umanità.


Ne consegue che la vita consacrata attraverso le professioni religiosi è la risposta di quello sguardo amorevole di Dio che ognuno sperimenta nella sua vita. La consacrazione religiosa è una nostra risposta di dire di Sì al progetto amorevole di Dio per l’umanità intera. In questa logica i missionari non sono i padroni della missione; al contrario essi sono collaboratori del progetto di Dio, sono i servi inutili. 


Selasa, 31 Oktober 2017

Quando la strada, il bar, la piazza e il teatro diventano testimoni della gioia missionaria…


“Mission is possible” è stato scelto come tema principale del primo festival della missione partecipato da tanti rappresentanti del centro missionario diocesano da tutta l’Italia e centinaia di missionari-missionarie tra cui ventina di essi appartengono alla famiglia saveriana (saveriani, saveriane e i laici saveriani). È stato un festival organizzato dall’insieme dell’organismo ecclesiale – CEI, CIMI, SUAM, FESMI, La diocesi di Brescia – in collaborazione con la parte civica di Brescia – Comune e Provinicia. I promotori alla spinta del festival erano e sono convinti che la missione è possibile in quanto Gesù Cristo è l’unico Dono tanto quanto desiderato dal mondo d’oggi per cui siamo chiamati ad annunciarlo non solo all’interno della chiesa ma anche all’aperto, sulla piazza, per strada, nel bar: “Siamo più che mai convinti che il Vangelo di Gesù Cristo abbia bisogno di essere detto, cantato, condiviso, proclamato, testimoniato non solo all’interno delle nostre chiese e delle nostre comunità, ma «uscendo per le piazze e per le vie della città» (Lc 14,21): perché non possiamo tacere questa Vita che è in noi! Riteniamo che il Festival possa essere, oggi, uno strumento privilegiato per condividere questo Dono, in comunione tra di noi e in piena sintonia con quella “Chiesa in uscita” alla quale Papa Francesco fa sovente riferimento.

La chiesa in uscita è stata il fenomeno dominante in questi quattro giorni del festival a Brescia (12-15 ottobre): i luoghi pubblici – la strada, il bar, la piazza, il teatro – sono diventati testimoni della gioia missionaria. In alcune strutture comunali c’era una marea di gente in fila che voleva partecipare a un spettacolo missionario, a sentire il coraggio di Padre Alejandro Solalinde – un prete messicano – che difende il diritto dei migranti che però ha avuto tante minacce di morte dai narcos in Messico, o sentire l’approccio umanistico di Sr. Rosemary Nyirumbe, suora del Sacro Cuore di Gesù, nel riinserire nella società le bambine soldato vittime della violenza sessuale in Uganda. A mezzo giorno e all’inizio della serata nei bar del centro città c’erano gli “aperitivi missionari” in cui i missionari o le missionarie chiacchieravano con la gente raccontando a loro l’avventura missionaria.


In questi luoghi comuni è stato rilanciato lo slogan ‘la missione è possibile’. La fattibilità di questa convinzione non avviene tanto dalla nostra capacità di realizzarla quanto piuttosto perché la fede in Gesù Cristo cambia il nostro modo di rapportarci con l’altro. Ce lo dice il Cardinale Antonio Tagle, “La missione è possibile con la fede. La fede ci dà nuovi occhi per vedere in un uomo o una donna, specialmente in un nemico o in una nemica, un prossimo, un fratello, una sorella”. Il mio augurio è che siamo capaci quindi di trasformare i luoghi comuni in un clima di fraternità e prossimità evangelica. Buona missione. 

Sabtu, 16 September 2017

Bertambahkah jumlah ateis di antara kaum muda Italia?


Setelah sarapan pagi saya membuka-buka halaman majalah “La civiltà cattolica”, salah satu majalah terkenal dari para Jesuit di Italia bahkan terkenal juga di seluruh dunia. Saya tertarik dengan judul “Bertambahkah kaum ateis di antara kaum muda Italia?”[1], yang ditulis oleh p. GianPaolo Salvini, sj. Beliau menulis artikel ini berdasarkan hasil penelitian sosiolog agama terkenal di Torino, F. Garelli di mana hasil penelitiannya itu dituang dalam buku, “Piccoli atei crescono. Davvero una generazione senza Dio?” Garelli melakukan penelitian terhadap 1.450 anak muda yang berumur dari 18 sampai 29 tahun.

Kategori ateis, kaum yang tidak percaya, merujuk pada dua tendensi aktual di antara anak muda: sulit memahami atau mengenal hal yang melampaui pengalaman manusiawi; dan kesadaran bahwa mereka tidak membutuhkan Tuhan agar hidup mereka lebih berarti, arti hidup bisa ditemukan pada hal-hal lain tanpa harus memerlukan Tuhan.

Sang sosiolog menegaskan bahwa keadaan ini semakin meningkat di antara kaum muda Italia. Hanya duapuluh tiga persen dari kaum muda yang mengidentifikasikan diri sebagai orang beriman sementara tujuhpuluh persen  sama sekali tidak terlibat dalam hal-hal spiritual. Satu dari empat anak muda sempat berdoa beberapa kali dalam seminggu. Banyak di antara kategori ini yang memelihara hidup spiritual secara pribadi, dengan cara yang dikehendaki, dengan cara yang tidak lazim dalam masyarakat pada umumnya. Tidak lebih dari seperempat dari kaum muda Italia menyatakan diri asing dari kegiatan-kegiatan yang bernuansa rohani. Keterlibatan dalam kegiatan-kegiatan keagamaan semakin menurun: hanya tigabelas persen yang ikut kegiatan keagamaan dalam seminggu, hanya duabelas persen yang ikut sekali dalam sebulan. Sangat menarik untuk diungkapkan bahwa duapuluh delapan persen dari mereka yang menyatakan diri tidak percaya kepada Tuhan berasal dari lingkungan yang sangat dinamis, punya latar belakang pendidikan yang sangat tinggi dan berasal dari keluarga-keluarga dengan kondisi sosial budaya ekonomi yang terpandang.

Dua wacana yang berkembang untuk menilai keadaan tersebut di atas adalah: pertama, generasi muda ini merupakan generasi pertama yang tidak percaya. Di lain pihak ada wacana lain yang mengidentifikasi kenyataan ini sebagai hal yang melekat berkembang di antara mereka. Dikatakan bahwa kebutuhan akan iman itu sangat sedikit sehingga menyebabkan melemahnya kerinduan untuk percaya pada hal-hal di luar yang konkret.

Dalam konteks kekatolikan diakui adanya anak muda katolik yang sangat yakin dan aktif dalam hal beriman. Namun dalam jangka waktu duapuluh tahun terakhir jumlahnya semakin menurun: dari tigapuluh persen menjadi hampir sebelas persen. Sebaliknya juga terjadi bahwa anak muda katolik karena tradisi dan pengaruh pendidikan katolik semakin meningkat jumlahnya, tapi berada dalam keadaan yang sangat labil karena tergantung pada situasi yang ada; karena orang tua dan keluarga punya tradisi katolik yang kuat, maka sang anak harus ikut tradisi itu. Artinya hidup iman itu belum menjadi sebuah keyakinan dan pilihan personal yang sadar, mau dan tahu. Banyak di antara kategori ini yang menyatakan diri orang katolik, orang gerejani tapi soal iman masih sangat lemah. Mereka masih kuat bernostalgia dengan masa-masa katekese, mereka masih mempunyai gambaran yang negatif tentang Gereja, namum dengan kepemimpinan Paus Fransiskus mereka mulai melihat Gereja yang dekat, peduli dan terbuka kepada keadaan umat.

Orang muda ini sulit menerima dinamika spiritualitas yang bersifat memaksa dan menghakimi. Lalu, pengaruh hidup iman dari keluarga semakin menurun di mana peran ibu, yang dulu besar dalam mendidik iman anak, mulai luntur; sang ibu seakan tidak peduli lagi dengan iman anak. Lebih dari satu anak muda di antara enam anak muda menyatakan bahwa tidak ada satu pun anggota keluarga yang membangkitkan semangat religius dalam satu rumah tangga. Lebih dari setengah anak muda menyatakan bahwa hampir tidak ada lagi doa bersama dalam keluarga. Lebih dari setengah dari keluarga yang tidak beriman memiliki anak yang tidak beriman. Bahkan dalam keluarga beriman pun hanya duapuluh dua persen saja anak-anak mereka yang beriman sungguh-sungguh karena yakin.

Berdasarkan uraian di atas, saya berkesimpulan bahwa besarnya jumlah ateis di kalangan anak muda italia terjadi karena: mereka beriman bukan karena pilihan melainkan karena tradisi “mengaku diri bagian dari Gereja tapi tidak beriman”;  masih kuatnya gambaran Gereja yang negatif di mana dalam katekese sering muncul praksis pemakasaan dan menghakimi; keluarga sudah tidak peduli dengan pendidikan iman anak, sang ibu sibuk bekerja sehingga lupa mendidik iman anak; di rumah jarang ada doa bersama. Dengan bersikap seperti tertulis di atas kita turut menciptakan budaya tidak percaya kepada Allah.



[1] Saduran atas artikel di p. GianPaolo Salvini, sj dalam “La civiltà cattolica” 2/16 settembre 2017, 417-421. Judul aslinya adalah “Aumentano gli atei tra i giovani italiani”?.   

Kamis, 29 Juni 2017

Tampang Pengemis: Roma, Stasiun Kereta Api Termini, 19 mei 2017





Setelah selesai kursus di Universitas Pontificia Salesiana, saya dan beberapa teman kursus menumpang bus no 80 menuju perhentian Metropolitana Jonio untuk selanjutnya ke stasiun kereta api Termini. Kali ini kami sangat beruntung karena, ketika tiba di Jonio, la Metropolitana tiba dengan cepat sehingga kami pun tiba lebih awal di Termini. 

Sebagaimana biasanya saya menyempatkan diri ke toko buku Don Bosco yang ada di depan stasiun kereta. Kali ini saya ke sana untuk mencari buku “Il vangelo di Giovanni” yang ditulis oleh Juan Mateos, biblista yang sangat disukai oleh p. Franco Manganello, konfraterku di Salerno, dan beliau menganjurkan saya untuk membelinya karena Juan Mateos menerjemahkan secara sangat objektif injil ini juga memberikan penafsiran yang sangat mendalam. Sayangnya, di toko buku ini hanya dijual buku injil Markus terjemahan dari penulis yang sama, dengan harga yang sangat sulit dijangkau. Saya tidak berhenti lama di toko buku karena sangat capeh berdiri dan saya memutuskan untuk kembali ke stasiun menanti kereta yang akan berangkat jam 20.53 malam menuju kota Salerno. 

Beralaskan tas jinjingku, saya memilih duduk di lantai di sebuah sudut yang sangat strategis. Dari sudut ini saya dengan memudah memantau nomor dan tujuan kereta yang masuk maupun yang pergi, sehingga saya tidak mengalami kesulitan untuk mengecek kereta yang akan saya tumpangi. Dua tiga meter di depan dan sampingku orang lalu lalang. Tidak jauh dari sisi kiriku ada sebuah kantong sampah plastik dan sering sekali orang berhenti memasukkan sampah sambil sesekali menoleh ke arahku.

Setelah kurang lebih satu jam duduk sambil membaca dua komentar tentang injil hari Minggu nanti seorang pemuda mengagetkanku dengan pertanyaan ini, “Scusa, li vuoi? (Maaf, apakah anda mau ini?)” Spontan saya mengangkat kepala ke arah datangnya suara dan bilang, “Cosa? (Apa?)” tanpa memperhatikan apa yang disodorkan kepadaku. “Li vuoi? (Apakah kamu mau ini?)”tanyanya, seraya menyodorkan lagi dua buah roti kepadaku. Sambil memandang beliau dan roti yang ditawarkan kepadaku, saya katakan, “Si, li voglio. Grazie mille! (Ya, gak apa-apa, saya ambil! Makasih!)” tanpa bisa menepis perasaan aneh nan kaget gak karuan karena tanpa direncana saya sudah berhasil menunjukkan tampang pengemis yang lapar. 

Ketika sang pemuda pergi, kira-kira berumur 18 tahun, saya berujar dalam hatiku, “Oh ternyata masih ada anak muda yang masih peduli terhadap pengemis gadungan ini”. Mendapati dua roti gratis di tanganku, dalam keadaan yang lapar pula, tentu sangat jarang terjadi. Maka, dengan gratis pula kubiarkan mereka melewati tenggorokanku yang sejak siang tadi sudah menanti makanan enak.

Minggu, 30 April 2017

Itulah Fransiskus! Itulah Guido Conforti!....




Kami mengawali pertemuan bulanan dengan mudika ‘Missione Giovani’ dengan acara makan siang bersama sebagaimana sering kami lakukan sebelumnya, bahkan sudah menjadi bagian dari program pertemuan dengan maksud membangun rasa saling memiliki dan mengenal satu sama lain. Nilai tambahnya adalah saling berbagi dan saling memperhatikan dengan cara membawa sesuatu untuk dimakan bersama. Meski diakui bahwa makanan, roti, lauk pauk, buah-buahan yang mereka bawa bukan merupakan hasil keringat atau karya tangan mereka, karena ada yang dibuat oleh mama, adapula yang dibeli. Nilai yang mau ditanamkan adalah agar masing-masing dari mereka mulai berpikir dan mulai peduli dengan orang lain. 

Setelah selesai makan dan membereskan meja, tepatnya jam 15.15, kami menuju ke kapela yang ada di lantai dasar untuk berdoa selama duapuluh menit. Saat itu saya menawarkan tiga teks untuk didoakan bersama: Mzm 23, Surat kedua rasul Paulus kepada jemaat di Korintus 5,14-20 dan terakhir adalah teks “Salib Kristus adalah Buku Besar” karangan St. Guido Maria Conforti. Saya sengaja memilih teks-teks ini karena merupakan teks-teks bermakna bagi hidup pendiri kami. Di awal dan di akhir dari teks-teks ini disajikan dua lagu yang sering kami nyanyikan bersama.

Skema doa pembuka di atas merupakan pengantar untuk masuk pada tema khusus pertemuan ini yaitu l’appartenenza alla spiritualità missionaria saveriana “merasa diri bagian dari spiritualitas xaverian”. Tema ini merupakan sesi ketiga setelah tema pertama ‘menjadi bagian dari Yesus Kristus’ yang telah kami bahas tiga bulan lalu, dan tema kedua ‘menjadi bagian dari Gereja Kristus’ yang telah kami tawarkan dua bulan lalu. Tujuan kami saat menawarkan tema-tema ini kepada mereka adalah memberi gambaran tentang esensi missionaris: bahwa misi xaverian merupakan amanah dari Gereja untuk memperkenalkan Yesus Kristus kepada orang yang belum mengenal-Nya. 

Saya mulai memaparkan tema dengan bertanya “Apa bedanya antara St. Fransiskus Xaverius dan St. Guido Maria Conforti?” bagi para xaverian. Paola menjawab bahwa St. Guido Conforti adalah pendiri para Xaverian dan menghendaki agar para Xaverian memiliki semangat misi St. Fransiskus, yang dipilihnya sebagai pelindung serikat. Intervensiku terbatas pada dua tokoh ini karena setelah saya akan ada dua orang yang memberi kesaksian nyata tentang pengalaman mereka ketika menghidupi spiritualitas Xaverian. 

Pertama-tama saya membahas tentang St. Fransiskus. Beliau lahir di Javier tanggal 7 April 1506 dari keluarga borjuis. Ketika sedang studi di Paris dia mengalami kesulitan ekonomi dan Ignazio di Loyola yang membantunya dalam hal ini dan ketika Fransiskus tahu kebaikan hati Ignazio Fransiskus meminta sahabatnya itu untuk mengajarnya menjadi orang baik. Sempat juga dia mengajar filsafat di Parigi, tapi toh hal itu tidak mengurungi niatnya untuk bersikap rendah hati dalam meminta bantuan Ignazio. Jadi, Fransiskus adalah pribadi yang rendah hati. Selain sikap rendah hati Fransiskus merupakan juga pribadi yang siap sedia menjalankan tugas ketika dibutuhkan, buktinya ketika paus meminta Ignazio, setelah mereka membangun Serikat Yesus, untuk mengirim seorang imam ke India, Fransiskus menerima ditugaskan menggantikan Bobadila yang tidak jadi berangkat karena sakit. Fransiskus merupakan pribadi yang peduli terhadap sesama yang membutuhkan dan rela melupakan kepentingan dirinya; ini terjadi ketika dia menolak untuk istirahat meskipun sakit demi melayani dan merawat para pekerja kapal yang hampir meninggal. Ketika tiba di India tak henti-hentinya dia mengajarkan doa-doa pokok katolik kepada umat dan setelahnya dia membaptis mereka; dia menyediakan waktu sepanjang pagi sampai sore untuk mmebaptis umat dan malam harinya dia khususkan untuk doa. Yang dia pikirkan hanyalah keselamatan jiwa mereka. Dari sikapnya ini dapat disimpulkan bahwa beliau adalah orang yang berdedikasi tinggi demi keselamatan dan kebaikan orang lain, seluruh hidupnya dicurahkan bagi sesama dan Tuhan. Dia mimiliki iman yang kuat kepada Tuhan dan karena itu sangat berani menghadapi tantangan apapun. Dikatakan bahwa ketika samapai di Ternate dia mendapat kabar bahwa orang-orang di Kepulaun Moro sangat membutuhkannya, padalah diceritakan bahwa di sana ada banyak pemburu kepala. Banyak orang melarang beliau untuk pergi, tapi dia tetap pergi serta menolak tawaran untuk mempersiapkan obat anti racun karena, dikatakan, setiap tamu baru yang datang akan ditaruh racun dalam makanan. Fransiskus tidak peduli soal itu karena dia yakin bahwa Tuhan yang mengutusnya ke sana. Karena sikapnya yang demikian banyak orang yang mengaguminya. Dia bahkan sempat menulis surat kepada para dosen dan mahasiswa di Parigi untuk meninggalkan kampus dan datang ke tempat itu karena ada banyak nyawa yang perlu diselamatkan. Itulah Fransiskus! 

Guido Maria Conforti lahir di Ravadese, Parma, tanggal 30 Maret 1865. Dia menjalankan masa sekolah dasarnya di Parma dan setiap kali pergi dan pulang sekolah dia selalu singgah untuk berdoa sambil menatap Kristus yang tersalib dalam Gereja yang sering disebut gereja Damai. Memandang Yesus yang tersalib atau membiarkan diri dipandang oleh Yesus tersalib menjadi awal panggilan missioner Conforti. Ketika berada di seminari kecil dia sempat membaca biografi di missionaris ulung d’Oriente, St. Fransiskus Xaverius dan sangat tertarik untuk melanjutkan misinya ke Cina. Ketika sadar bahwa dirinya tidak bisa menjadi missionaris untuk pergi ke Cina, pada tanggal 3 Desember 1895, Guido resmi menerima rajawali-rajawali muda Kristus dan dididik dalam semangat missioner St. Fransiskus, karena itu dia menamakan serikatnya ‘Institusi Missioner di St. Fransiskus Xaverius’ atau sering dikenal dengan Serikat Xaverian. Dia menginginkan agar anak didiknya mewujudkan mimpi Fransiskus untuk masuk ke Cina dan mewartakan Yesus Kristus di sana. Mimpinya ini terlaksana selama kurang lebih limapuluhan tahun sejak berdirinya sampai akhirnya pemerintah Cina pada tahun empatpuluhan mengusir semua orang asing dari Cina termasuk para missionaris. Setelah diusir dari Cina para Xaverian membuka lahan baru untuk bermisi dan karena itu para Xaverian hadir di beberapa negara di Asia, Afrika, Amerika dan Eropa. 

Saat mendirikan serikat Conforti menghendaki agar para Xaverian mewartakan Yesus Kristus kepada orang yang belum mengenal-Nya. Itu berarti membuka diri untuk pergi mengenal dan bertemu dengan orang lain memiliki keyakinan yang berbeda dengan keyakinannya. Hal ini merupakan sebuah ide baru pada jaman Conforti yang kemudian menjadi hal resmi bagi Gereja universale sejak Konsili Vatikan II. Membuka diri kepada orang lain terutama membawa pesan Kristus sejalan dengan slogan ‘Gereja yang bergerak keluar’, ‘Gereja yang lebih baik kotor daripada menutup diri’ dari Paus Fransiskus. 

Sebuah catatan penting adalah bahwa untuk bisa mewartakan Kristus kepada orang yang belum mengenal-Nya, para Xaverian pertama-tama harus mengenal Yesus, mempunyai hubungan yang mendalam dengan-Nya. Hal itu dimungkinkan ketika dari dalam ada keluarga yang memperhatikan dan merawat aspek ini. Itulah sebabnya Conforti menghendaki adanya semangat keluarga atau komunitas bagi anak-missionernya. Sangat terkenal sloganya ini ‘’Menjadikan dunia satu keluarga dalam Kristus’’. Hal itu dimungkinkan kalau keluarga kecil Xaverian terbentuk oleh semangat, cara hidup dan nilai-nilai Yesus Kristus sendiri. Pengalaman dipandang oleh Kristus yang tersalib menjadi pengalaman dan formasi utama dari setiap Xaverian. 

Dua tokoh ini sangat komplementer. St. Fransiskus pergi ke misi didorong oleh semangat untuk menyelamatkan jiwa, untuk mengantar jiwa-jiwa umat kepada Kristus. Conforti pertama-tama memiliki pengalaman yang mengena dari Kristus yang memandangnya maka bersedia menjadi bapak dari para missionaris. Conforti berjasa membangkitkan semangat missioner kepada orang lain karena dia membiarkan diri dicintai dan disentuh oleh Yang Tersalib. Dengan kata lain Guido Conforti bersumbangsih mengantar Dia yang Tersalib kepada jiwa-jiwa umat. Itulah Guido Conforti! Keduanya memiliki hati yang sama: terbuka menjumpai yang lain.
Salerno, 30 April 2017